Finanziamento privato di un'abitazione di proprietà?

Un finanziamento privato può essere un'alternativa all'ipoteca per l'acquisto di un'abitazione di proprietà, oppure un'ottima integrazione. Prestito, anticipo sull'eredità o donazione sono alcune delle possibilità.

Nella maggior parte dei casi, l'acquisto di un'abitazione di proprietà con mezzi propri risulta molto difficile. Molti acquirenti decidono quindi di accendere un'ipoteca. Le banche prestano capitale per un massimo pari all' 80 percento del prezzo d'acquisto.

A integrazione o in alternativa è possibile finanziare la proprietà abitativa anche privatamente. Le possibilità si chiamano prestito, anticipo sull'eredità e donazione. Queste forme di finanziamento sono caratterizzate da condizioni convenienti.

Parenti o amici sono particolarmente indicati come mutuanti. È possibile definire liberamente con il proprio mutuante le condizioni per un prestito – magari più convenienti rispetto a quelle applicate dalla banca. Sono consentiti anche contratti di prestito a interesse zero. In caso di prestito, durata e tassi vanno definiti per iscritto. Un simile contratto di prestito consente al mutuatario di dedurre debito e interessi nella dichiarazione d'imposta, e quindi di risparmiare sulle imposte.

In caso di prestito, durata e tassi vanno definiti per iscritto. In caso di prestito, durata e tassi vanno definiti per iscritto.

Un anticipo sull'eredità è invece sempre senza interessi. Ricordatevi però che, quando il testatore è ancora in vita, può lasciare in eredità denaro a una persona di sua scelta senza condizioni. Alla sua morte, tuttavia, gli eredi legittimi hanno diritto alla propria porzione legittima. In questo caso l'anticipo sull'eredità va conteggiato con la propria porzione legittima e la differenza deve essere liquidata.


Un'altra opzione per acquistare un immobile è la donazione. Anche in questo caso, alla morte del donatore in determinati casi vanno versati pagamenti compensatori agli eredi legittimi. Attenzione: se il valore dell'immobile lievita, cresce anche l'ammontare dei pagamenti compensatori. Il reddito da interessi e il carovita non devono invece essere compensati.