Fare musica nell'abitazione in affitto

17.03.2023

Non tutti i locatari in condomini plurifamiliari sono entusiasti all'idea di avere dei musicisti come vicini. Per evitare ogni sorta di conflitto, gli appassionati di musica dovrebbero avere rispetto della quiete altrui.

Fare musica nell'abitazione in affitto

Suonare uno strumento musicale in un'abitazione in affitto non è comunque proibito, persino quando le pareti non sono insonorizzate.

Per evitare di creare malumori nei rapporti condominiali, bisognerebbe però avere rispetto della quiete dei vicini.

Questo principio del riguardo è sancito persino dal diritto di locazione (art. 257f cpv. 2 CO).

Basi giuridiche

I regolamenti della polizia cantonale e comunale definiscono il quadro giuridico del diritto a fare musica. Vietano le emissioni foniche durante il riposo notturno (dalle ore 22:00 fin circa alle 6:00 o alle 7:00 di mattina), durante il mezzogiorno, la domenica o i giorni festivi.

In molte località il «coprifuoco» per i musicisti inizia già a partire dalle ore 20:00. Inoltre, è possibile stabilire un limite alla durata delle «sessioni musicali» quotidiane. Altrimenti, fare musica con le finestre chiuse è sostanzialmente permesso.

Contratto d'affitto e ordinamento condominiale

Il contratto d'affitto o l'ordinamento condominiale possono ampliare il quadro delle disposizioni in materia, per esempio anticipando l'orario del riposo notturno o stabilendo una durata massima di ore in cui è possibile suonare.

Se il contratto d'affitto non menziona alcuna durata massima, bisognerebbe orientarsi a un intervallo massimo di 90-120 minuti al giorno da dedicare al proprio strumento. Il divieto assoluto di suonare non è previsto né dal contratto d'affitto, né dall'ordinamento condominiale.

Flauto dolce o batteria?

Nella maggior parte dei casi il contratto d'affitto non fa distinzioni tra gli strumenti musicali. Tuttavia, un flauto dolce è sicuramente meno rumoroso di una batteria. Chi suona uno strumento come la tromba, la batteria o il basso farebbe bene a limitare le proprie ore di pratica per il bene dei vicini e dei buoni rapporti di vicinato. Se, ad esempio, sussiste la possibilità di esercitarsi nei locali di una scuola di musica, bisognerebbe sfruttare questa opportunità. Infatti, se i locatari dovessero percepire la musica come un disturbo duraturo e rivolgersi poi all'amministratore, quest'ultimo potrebbe introdurre un limite temporale entro il quale suonare oppure persino dare la disdetta del contratto d'affitto qualora l'inquilino musicista non dovesse rispettare gli orari.